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Perché Berlino è pazzesca

12.12.14 Gabriele Alberto 0 Comments Category :

Concludevo l'ultimo post con la frase "Copenaghen ha tantissimi aspetti che mi rispecchiano e che mi farebbero stare veramente bene, ma credo che questi, anche se sommati, non riuscirebbero mai ad arrivare a darmi tutto quello che mi dà la meno perfettina, ma inspiegabilmente pazzesca Berlino".

Ho voluto usare quella parola, "inspiegabilmente", in maniera effettivamente non corretta, dato che in realtà la si usa quando si vuole dire che qualcosa apparentemente non ha una motivazione logica. In realtà intendevo darle il significato di "impossibilità di spiegare", solo che sul momento non riuscivo a farmi venire in mente un avverbio che potesse esprimere questo concetto.
Mi sono concesso l'errore perché quella parola che ho usato male concentra tutto ciò che mi viene fuori quando tento di spiegare perché per me Berlino è così, mi ripeto, pazzesca. Ci provo ogni volta, ma alla fine non ci riesco, concludo l'insieme di frasi buffo e confuso che tiro fuori con un "eh, devi venire una volta a vedere, così a parole è difficile da spiegare".
Quando vidi Berlino per la prima volta ero privo di aspettative: era il 2008 e si trattava di una breve vacanza che aveva il solo scopo di scoprirne la bellissima architettura contemporanea. Nessuna aspettativa. Nessuna euforia da viaggio in una città cool. Io non sapevo neanche che Berlino fosse ritenuta una città cool. Ciò che io e Laura ci trovammo di fronte fu improvviso, un innamoramento che non pensavamo fosse possibile per un luogo. Per spiegarmi uso le parole di un'altra persona, una ragazza che aveva lasciato un commento a un post di uno dei blog che seguo. Nel parlare di Berlino aveva scritto: "E' stato un viaggio breve ma intenso, un'esperienza a cui non ero minimamente preparata: non mi aspettavo una città del genere, anche se tutti mi ripetevano "vedrai che ti piace, vedrai!". Ed avevano ragione!".

Cos'è che di Berlino mi ha travolto, che mi ha spinto a mollare tutto in Italia per venirci a vivere e che tuttora mi emoziona quando percorro le sue strade? Prima ho detto che faccio fatica a spiegarlo, ma ci provo lo stesso anche se per farlo dovrò cadere in alcune banalità.
Innanzitutto lo stile di vita rilassato. Tutte le persone di Berlino che conosco, ma proprio tutte e cioè cento persone su cento, sono concordi con me nel riconoscere che qui c'è veramente leggerezza (quella positiva!) e assenza di stress. Questo lo vedi sui volti delle persone che passeggiano per strada, nelle maniere rilassate di porsi con gli altri e in tante altre cose.
Berlino è policentrica, quindi non c'è solo un'area in cui recarsi per passare il tempo libero. Ogni quartiere ha una sua distinta anima che lo rende diverso dagli altri e che quindi raccoglie le persone che più si rispecchiano nelle sue caratteristiche.

Accanto alla presenza di più centri, la cosa che rende Berlino un incredibile mix eterogeneo è certamente la sua multiculturalità, ma anche il fatto che in essa siano esistiti due mondi opposti, quell'est e quell'ovest che ancora oggi si percepiscono nonostante il Muro sia caduto venticinque anni fa. La particolare e unica storia di questa città è ai miei occhi affascinante. Pensare che negli ultimi cento anni questo luogo sia stato e abbia visto di tutto, mi lascia sempre un po' sconvolto. Insomma, Berlino è stata il centro del potere del Nazismo, in seguito ha subìto un bombardamento che ne ha raso al suolo interi quartieri, poi è stata divisa in due poli opposti, con l'estrema decisione di alzare un muro, infine riunita in un'unica città e investita dell'importante ruolo di Capitale della Germania riunificata. Una città che è stata più volte stravolta, violentata, massacrata e che, forse proprio per il profondo dolore che ha provato, ora vuole godersi tutta la sua pace ritrovata.

Prometto di approfondire le tante peculiarità di Berlino con dei prossimi post: di sicuro non la finisco qui di parlare di questa città ;-)

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